Erica Calabrese's profile

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.premessa | il brief

L’architettura d’interni è fatta di spazio e di tempo, di azioni che come coreografie abitano un posto: 
come si può progettare uno spazio poliedrico, flessibile, inclusivo, ed aperto ad ogni forma di espressione culturale?


Palazzo Brancaccio si avvia ad ospitare uno dei più importanti luoghi di produzione culturale della Capitale. Grazie a Contemporary Cluster, partner del progetto, il complesso di Palazzo Brancaccio tornerà ad essere motore pulsante culturale nel cuore di Roma. Gli ottocenteschi interni del palazzo, nonché il bellissimo giardino alle sue spalle, ospiteranno infatti diverse attività in collaborazione con i numerosi partner del progetto: lecture, workshop, concerti, tavole rotonde, presentazioni di libri e riviste, oltre a un importante spazio espositivo, all’interno del quale sarà presente anche una nuova area lounge con ristorazione di alto profilo. Un luogo quindi poliedrico e vibrante, una città nella città, dove storia e futuro potranno convergere per dare vita e spazio a un senso comune di contemporaneità.
Il laboratorio di tesi si è proposto come obiettivo di immaginare gli spazi, gli oggetti, le istallazioni capaci di interpretare una nuova realtà mutevole ed in costante evoluzione che, proprio come una città, aspira ad essere un terreno fertile per gli scambi culturali tra i suoi abitanti.

Come anticipato, il partner Contemporary Cluster | Intelligenza Collettiva progetta e produce Contemporanea attraverso la contaminazione multipla delle discipline artistiche. Cluster è inteso come 'grappolo’, ovvero il raggruppamento di diverse realtà ed eccellenze nel campo dell’arte e 
della cultura.

Il progetto che segue si pone l’obiettivo di creare un allestimento leggero in grado di non porre limiti all’esposizione dell’arte in tutte le sue forme, passando dal materiale al digitale fino al sonoro. Le numerose possibilità di genesi dello spazio sono state pensate per permettere al commitente di poter trovare la configurazione più adatta ad ogni mostra e ad ogni evento. Palazzo Brancaccio quindi diventa mutevole, come l’arte che espone. Ciò nonostante, il progetto vuole anche manterenere la centralità dello stesso, essento opera artistica, mettendone in risalto le particolarità. 
Le stratificazioni dei diversi tempi storici delle sue mura diventano tangibili in un unico spazio che unisce antico e contemporaneo.
Le stanze sempre più poliedriche, sono inoltre implentate dall’aggiunta di elementi utili per far sentire il visitatore partecipe della vita del Palazzo.

Studiando punti di forza e criticità dell’attuale realtà, siamo riuscite a mettere l’osservatore e la sua sensibilità al centro dell’allestimento da noi creato suggelando il giovane rapporto tra Palazzo Brancaccio, Contemporary CLuster e la città. La creazione di un nuovo polo culturale è così diventata possibile nella visione del museo del domani, dove il visitatore è posto al centro della mostra alla stessa stregua delle opere che vengono esposte e del luogo che le ospita..


*Toolbox è un’idea applicabile a qualsiasi tipo di preesistenza storica e non solo.




.abstract
Tipo di allestimento leggero e versatile che, attraverso un attento studio della struttura architettonica, cerca di annullare la distanza tra lo spazio espositivo e le persone, affinché esperienze soggettive incrementino la qualità del tempo speso all’interno. Il progetto nasce per poter ospitare qualsiasi tipo di mostra, motivo per il quale è composto da due elementi fondamentali: l’infrastruttura ed i punti di sosta. La prima, è formata da profili metallici a sezione quadrata che ricalcano in maniera più o meno fedele – a volte seguendo la forma, o contrastandola – il perimetro delle stanze. Una serie di profili a sezione a ‘c’ a quota rialzata chiudono il sistema creando una griglia utile per assolvere le funzioni tecniche di un’esposizione quali luci, sound, proiettori, divisioni ‘leggere’ dello spazio, sicurezza, ecc...
Inoltre, il perimetro possiede sia una valenza estetica che il compito fondamentale di supporto a opere di diversa natura.

I punti di sosta, invece, sono degli elementi costum leggeri alla vista e che servono ad evidenziare alcune caratteristiche architettoniche del Palazzo, o del luogo ospitante l’allestimento. Questi componenti sono variabili per forma, ubicazione ed utilizzo. 
Quest’ ultimo però non è strettamente vincolato alla forma, poiché sarà il visitatore e/o il curatore della mostra a farne un uso libero a seconda delle esigenze. Grazie a questi due elementi le stanze riacquistano quell’unità visiva data in tempi passati dalla carta da parati e persa successivamente con i lavori di ristrutturazione.


.toolbox
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           un progetto di Erica Calabrese e Naomi Pucci, presso IED design Roma - in collaborazione con Cluster 
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