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Tesi di Laurea "Transitare vs Stare"

Tesi: Transitare vs stare
Marzo 2016
Prof.ssa: Caterina Frettoloso
Tesi di Laurea in Progettazione Tecnologica
a.a. 2014/2015

L’ipotesi progettuale presentata nasce dall’idea di riqualificare una zona abbandonata e utilizzata in modo inappropriato, come quella di Piazza Sant’Angelo in Audoaldis sita in Capua. La scelta è ricaduta sulla città in cui vivo perché, pur avendo un importante patrimonio artistico e storico, essa è sottovalutata e, proprio come questa Piazza, spesso dimenticata. Il percorso progettuale parte con una fase analitica che ha riguardato lo studio dal punto di vista funzionale ed ambientale del luogo, per arrivare, attraverso il metaprogetto,all’elaborazione del progetto vero e proprio che si basa su una domanda: cosa non dovrebbe mancare nella città ideale? Ciò che considero fondamentale per la vivibilità di un luogo è una zona verde, un’area in cui le persone possano venire a contatto con la natura e di conseguenza, secondo me, con loro stesse.
Questa idea va integrata con l’ attuale utilizzo della zona e da qui il titolo: Transitare vs stare.

Il progetto nasce da una domanda: cosa manca in città? Ciò che essa non o re è un’area verde dove potersi rintanare per allontanarsi dal frastuono quotidiano. A mio parere una città ha bisogno di uno spazio in cui le persone possano stare a contatto con la natura, in quanto questa riesce a donare sensazioni positive.
L’idea del progetto non rimane mai la stessa dall’inizio alla fine del processo progettuale, essa cambia, evolve, si semplifica ed è ciò che è avvenuto anche con la mia. Inizialmente il progetto prevedeva la divisione della zona in 5 piccole aree, in seguito le aree sono diminuite e la strutturazione della zona è cambiata, no ad arrivare all’idea ultima.
L’ idea progettuale è quella di unire la funzione attuale, il transito, ad una nuova, la sosta. Il progetto prevede l’articolazione in due aree, ognuno avente una fruibilità diversa dall’altra. La divisione è creata da un percorso con delle pareti che ostruiscono la visuale al passante, ciò per incentivare la curiosità e spingere la persona ad entrare. La curiosità è rafforzata non solo dagli alberi che spuntano alle spalle della struttura ma anche da alcuni “punti di vista”, punti in cui la parete permette di intravedere ciò che vi è all’ interno. Perchè dividere l’area e non creare un unico piccolo parco? La risposta è semplice. Un parco è quel luogo dove si possono svol- gere diverse attività, dallo stare con gli amici per giocare allo stare da soli per leggere, portare a spasso il cane, a fare un 
pic-nic; tutte ciò è possibile in un unico luogo purché questo sia grande. Non essendo la zona abbastanza ampia da poter permettere a chi vuole leggere un libro di poterlo fare in totale relax, senza essere interrotto dai bambini di anco, la soluzione più razionale era dividere gli spazi, andando anche a consolidare la funzione di transito.



GRAZIE!
Tesi di Laurea "Transitare vs Stare"
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